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4.   L'Azionismo Postumano di casaluce/geiger:::synusi@ - 27/04/2009

Intervista all'artista Casaluce/Geiger Synusi@

 

Casaluce/Geiger Synusi@ è un’artista italo-austriaca che, dopo gli studi divisi fra istituto d’arte, accademia e giurisprudenza, si trasferisce a Vienna dove vive e lavora.

Synusi@ fa parte di quella generazioni di artisti che hanno vissuto il fermento legato all’esplosione delle nuove tecnologie nei primi anni novanta, attraversando la transizione dai media tradizionali verso quelli digitali e restandone comprensibilmente affascinati. Dunque una generazione a cavallo, che si nutre degli stimoli provenienti dall’ambiente underground, quello più ricettivo al cambiamento, a sua volta produttrice di linguaggi che tendono oggi a stratificarsi e a entrare nel c.d. “sistema dell’arte” (e non solo).

Il percorso di Synusi@ è fatto si sperimentazione artistica ma anche di una ricerca che , intorno al 2003/2004, la conduce a coniare il concetto di Azionismo Postumano. Ed è proprio su questo che l’intervista si concentra. Ibridazione fra l’azionismo di matrice viennese (Hermann Nitsch) e il postumano ( la ridefinizione e la messa in discussione del concetto di umano come presente modificato o in prospettiva futura, che coinvolge diverse discipline e orientamenti teorici con implicazioni nella sfera sociale, culturale, politica, economica, estetica e materiale), l’Azionismo Postumano trae ispirazione da quell’immaginario scientifico/tecnologico creato dall’ibridazione accelerata fra organico e artificiale, dove cyborg diventa una metafora pregnante della nostra condizione di esseri umani modificati. “Il corpo è qui anche con tutte le sue potenziali estensioni ma grida già la sua assenza e ne reclama il senso…”, come afferma in un passaggio dell’intervista.

Ma Synusi@ è anche “virus”, ovvero identità mutevole che sfugge alle definizioni in continua trasformazione e rifiuto radicale di qualsiasi presunzione dualistica sulla realtà. Il resto ve lo lascio scoprire da soli. Buona lettura.

- Il virus synusy@ cyborg viene rilevato per la prima volta alla Biennale di Venezia del 2003. Quali sono le caratteristiche di questo virus e come si è sviluppato nel corso degli anni?

Ho sempre avuto nella mia ricerca artistica un percorso sperimentale. Sono tendenzialmente un’anima inquieta e nomade per natura.

Per la mia partecipazione al progetto extra 50 – della Biennale di Venezia del 2003 ed in seguito con From the page of my diary presentato in rete 2004, come nell’Atelier Augarten - Centro di Arte Contemporanea del museo Belvedere di Vienna - ho avuto l’esigenza di vivere la mia estensione del sé traendo nutrimento dal background di quel momento:

Hacker Art, memetica, captologia, cyberpunk, Haraway, Castells, Baudrillard, Lévy con la sua intelligenza collettiva… e la condivisone con una amica artista, di quel periodo, con cui ci si divertiva molto scambiandosi input di riflessioni, libri, link e tanto altro.

Nello specifico ero incuriosita dal mondo scientifico e da una recente scoperta di due scienziati tedeschi - Peter Fromherz e Günther Zeck - del Max-Plank Institute di Monaco.

Un esperimento che abbatte ogni confine tra fantascienza e realtà. Su un chip di silicio si realizza rapidamente una sinapsi di impulsi elettrici tra i neuroni biologici di lumaca e i transistor dei chip, creando una rete ibrida tra naturale ed artificiale.

Da questa dimensione cyborg sempre più presente nella nostra quotidianità la nascita di synusi@virus cyborg, che ben si adattava/adatta alla mia esigenza di oltrepassare l’involucro del corpo con la sua carne ed i suoi limiti identitari.

Finalmente poter essere non l’imitazione di qualcosa, ma io stessa una identità fluida ed attiva : donna/uomo, oggetto/ luogo, bambino, tempo/spazio, singolo ma anche molteplicità di ogni aspetto della vita, apparire e scomparire…contro ogni gabbia dualistica!

La vita stessa e’ luogo di esperienza, creatività, un esempio concreto di work in progress, un divenire dal quale non possiamo prescindere.

Niente è immobile. Perché dovrebbe accadere nello sperimentare se stessi e quello che ci circonda?!

synusi@ virus cyborg continua la sua sfida, il suo percorso di mutazione, come ogni virus. Fugge da ogni definizione statica.

- A partire da una formazione classica (liceo artistico e poi accademia), ti interessi da subito all’esplosione del web: quando e perché synusy@ si appassiona di nuove tecnologie? E ancora, hai vissuto fin dall’inizio il clima di fermento artistico e culturale legato alla internet dei primi anni ‘90: secondo te, cosa è cambiato da allora e quali sono le nuove tendenze emergenti?

La mia formazione base si colloca tra liceo artistico, istituto d’arte, giurisprudenza, seminari vari.

A pensarci bene anche una matita tra le mani una forma di estensione del sé ‘ tecnologica ’. Ma da un certo punto in poi è stato inevitabile confrontarsi con la c.d. era dell’elettricità’ citata da Derrick De Kerckhove che si è trasformata nel tempo dell’elettronica, delle nanotecnologi, dei social-network.

Come molti di noi sono rimasta affascinata e sedotta dall’interattività proponendomi di non fare dell’innovazione tecnologia qualcosa di fine a stesso.

E’ accaduto tutto in modo naturale. Abbiamo avuto l’illusione di aver trovato uno spazio libero ed il futuro è già qui con le sue minacce…

In questo senso. Una tendenza emergente? Le battaglie che si faranno più consapevoli ed incalzanti per tutelare la nostra privacy, conservare gli strumenti del sapere/conoscere , per difendere le nostre utopie ;-)

La creatività non potrà non tenerne conto. L’arte e la vita per me coincidono sempre.

- synusy@ cyborg conia il concetto di “azionismo post-umano”: una definizione complessa che lega due filoni di ricerca contemporanea ben vivi. Come si mescolano e si influenzano l’azionismo e il post-umano nella tua definizione? Se dovessi sceglierne una, quale delle tue opere/performance ritieni più significativa per introdurre il concetto?

Nel mio ‘ azionismo-postumano ’ non esiste una reciproca influenza di queste ricerche artistiche contemporanee, ma come dei ponti trasversali che legano questi due momenti fondendoli .

Ho cercato dei comuni denominatori tra il wiener aktionismo di Hermann Nitsch, conosciuto da vicino, qui in Austria ed il post -umano.

Un’identità propria fatta di chip, smart-card, pixel … tra carne e carne metallica, sangue e sangue tecnologico, organico ed artificiale.

Come in un concetto futuristico, le puoi percepire oltre il tempo e lo spazio nello stesso istante.

Ritorna il senso di molteplicità ad accompagnarmi tappa dopo tappa.

Nasce da un desiderio di superamento del problema tra il c.d. vecchio e nuovo per ricreare uno spazio che sentivo ‘ vuoto ’ per riflettere sulle problematiche di sempre.

Il corpo è qui anche con tutte le sue potenziali estensioni ma grida già la sua assenza e ne reclama il senso.

Anche qui il guardare ‘oltre ’ come forma di allenamento lontano da forme di razzismo ideologico.

Scelgo solo ora con questa premessa che sentivo necessaria, un lavoro che ritengo ancora significativo per questa sorta di manifesto:

* password: cyborg-tarantulae # self-portrait by synusi@ diary 2006/2007, ma ancora di più, per certi versi,

il Posthuman Actionism Portrait ideato e curato per My MEDIA – osservatorio di cultura digitale.

- Azionismo post-umano e movimento transumanista: differenze e analogie, se esistono.

Come detto poco fa l’azionismo postumano non cerca di fatto alleanze, parallelismi e non, ma se proprio vogliamo farlo opto per una formula di dialogo dove l’ A P pur credendo nella ricerca scientifica, nel dovere di tentare attraverso l’intelligenza ogni chance di superamento dei c.d. limiti del corpo, con la sua provvisorietà e decadimento, aggiunge una dimensione di magia, mistero, spiritualità perché tra assiomi e postulati.

Resto convinta che il sapere non si svelerà mai completamente, anche se dobbiamo vivere come se questo potesse accadere ;-)


- Corpo come limite, corpo come possibilità. Nei tuoi scritti ricorre spesso la definizione di multi -se (o multividuo): qual’è il rapporto fra corpo e multi_sè e come emerge nel contemporaneo questa nuova categoria?

Il corpo scopre paradossalmente le sue possibilità anche attraverso i propri limiti, da qualunque angolatura si scelga di attraversali, sfidarli, vincerli o altro.

Il multi - sé è nel mio caso un modo per rendere questa componente narrativa più fluida e quindi meno vincolata.

possibile al corpo in senso stretto. Mira ad imitare anche quello di cui il corpo di nutre tra reale e virtuale, tra organico e non.

Accetta la sfida di percorrere qualunque percorso si presenti anche se scivoloso ed incerto. L’inizio della vita si ipotizza con una esplosione di suoni, colori, forme…di mondi paralleli che ancora stanno mutando.

Essere contemporanei è per me spiare il futuro mentre si sentono ancora i dialoghi delle stelle scomparse.

- synusy@ cyborg è una lettrice accanita e onnivora: quali sono gli autori che hanno segnato maggiormente il tuo percorso di ricerca? Quali, se dovessi scegliere, i 3 libri che non possono assolutamente mancare nella biblioteca dei nostri lettori?

synusi@cyborg ama anche l’ironia ed il gioco e quello dei e libri rimane tra i miei preferiti!

Partirei da Das Glasperlenspiel/ Il gioco delle perle di vetro di Hermann Hesse,

Avere o essere di Erich Fromm ed infine Il futuro delle idee di Lawrence Lessig…ma che sofferenza non giocare

alla molteplicità, anche adesso, citandone ancora molti altri ;-)

- Un’ultima domanda. Uno dei tuoi multi-sè cura per DROME magazine “synusy@ blog”, uno spazio in cui intervisti personaggi famosi, intellettuali, scrittori artisti del calibro di Cattelan, con un taglio particolare: come costruisci in generale le tue interviste, come ha influito su di te questa esperienza e soprattutto, come vivi il fatto di farti intervistare a tua volta?

DROME magazine è monotematico con uno sguardo che oltrepassa i confini dei vari linguaggi espressivi. Non e’ stato difficile trovare per il synusi@ blog un terreno fertile essendo il progetto editoriale DROME a sua volta sperimentale e fortemente creativo - dove molti di noi - hanno adottato la formula copyleft per i nostri contributi.

Nel mio spazio cerco di ospitare chi ancora non si é confrontato in modo esplicito con il tema trattato e scelto di volta in volta per cui spesso ne esce fuori un aspetto inedito. Resta la sfida di abbattere quello che dagli altri ci separa ma anche ci accomuna, o che riteniamo tale, creando falsi riflessi nello specchio. Mi é capitato che qualcuno arrivasse a confidarmi aspetti molto intimi rimossi nel tempo…

Questo per me e’ sempre emozionante. Ci sono esperienze che si sono concluse il tempo di un incontro, altre che a loro modo vivono ancora, o lo fanno dentro di me.

Siamo tutto quello che abbiamo incontrato, vissuto, letto, ascoltato…

Rispetto al farmi intervistare, non esiste per me ‘ l’altra parte ’. Non veramente.
Fare una domanda ti pone riflessioni ed ipotesi di risposte e adottare delle risposte evidenzia comunque altre domande.
In ogni caso - credo che sia indispensabile l’ascolto - perché esiste sempre il rischio che un monologo si mascheri da dialogo ;-)

Essendo il mio motto la molteplicità ed il multi -se, mi sento in ogni caso a mio agio, curiosa e ribelle!

Il multi-ruolo per non smettere mai di farsi - soprattutto - delle domande…anche mentre rispondi!

L'intervista e' di : penelope. di . pixel da [ + ]
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