I PRECURSORI
Il transumanesimo, come tutte le ideologie, ha una storia articolata e complessa. La nascita dell'Associazione Mondiale Transumanisti - WTA [
+ ] - nel 1998, non rappresenta la nascita del transumanesimo, ma una presa di coscienza dei transumanisti di tutto il mondo che, in precedenza frammentati e dispersi in piccoli gruppi e subculture, hanno finalmente deciso di unire le forze.
Il transumanesimo ha le radici piantate soprattutto nella tradizione filosofica illuminista e nelle ideologie politiche da essa derivate: il liberalismo, la democrazia parlamentare, il socialismo democratico. Tuttavia, sono esistiti transumanisti appartenenti ad aree culturali e politiche diverse, come il cristianesimo, il comunismo, il nazionalismo. In questa sezione intendiamo riportare citazioni tratte dagli scritti di precursori anche molto distanti tra loro, nel tempo e nelle idee. Speriamo così di fornire uno stimolo di riflessione ed, eventualmente, un invito all'adesione a chi ancora oggi considera rilevante l'insegnamento di questi maestri. Il riferimento alle radici non deve tuttavia obliterare il fatto che il transumanesimo è andato oltre le diverse ideologie dalle quali è originato e la sua forma attuale prevalente è quella delineata nella Carta dei principi e nelle F.A.Q. Detto più chiaramente:
i transumanisti non sottoscrivono idee incompatibili con le regole della democrazia e con il rispetto dei diritti individuali.
Noi siamo sul promontorio dei secoli! ...
Perchè dovremmo guardarci alle spalle,
se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile?
Il tempo e lo spazio morirono ieri.
noi viviamo già nell'assoluto,
perchè abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.
Filippo Tommaso Marinetti
L'uomo si porrà il compito di diventare padrone dei suoi sentimenti, di elevare i suoi istinti al livello della coscienza, di renderli di una chiarezza cristallina, di portare i fili conduttori della volontà oltre le soglie della coscienza e con ciò di innalzare se stesso a un livello più elevato di tipo socio-biologico o, se si vuole, un superuomo.
Leon Trockij
Questa disciplina [la scienza sperimentale] ha anche una seconda caratteristica che riguarda profondissime verità che possono essere ottenute... Tale è il prolungamento della vita attraverso opportuni rimedi che correggono il regime di salute seguito fin dall'infanzia e la debolezza della complessione ereditata dai genitori, che non hanno seguito un opportuno regime di vita. Questo prolungamento della vita è ottenibile ben oltre la consueta lunghezza della vita... Ma gli uomini, proprio per aver trascurato il corretto regime di vita, si affrettano verso la vecchiaia in maniera innaturale e muoiono assai prima di quanto Dio consentirebbe loro... La scienza sperimentale, conosciuta solo dagli uomini più sapienti, ha trovato i rimedi per ritardare i malanni della vecchiaia e per mitigarli quando giungono.
Ruggero Bacone - La scienza sperimentale (1267)
Il più nobile scopo della filosofia naturale [la scienza] è la restaurazione e il rinnovamento delle cose corruttibili e (di esso quasi gradi minori) la conservazione dei corpi nel loro stato e il ritardo della dissoluzione e putrefazione. Ora, ammesso che questo scopo possa essere raggiunto, esso non si può certo attuare in altro modo che per debiti e sottili temperamenti apportati alla natura...
Francesco Bacone - Della sapienza degli antichi (1609)
Non ti ho fatto né di solo cielo, né di sola terra, né mortale né immortale: così, libero e creatore di te stesso, ti costituirai secondo la tua forma preferita. Avrai il potere, fondato sul giudizio dell'anima tua, di rinascere in forme più alte, in forme divine.
Pico Della Mirandola - Oratio de hominis dignitate (1487)
Zarathustra (...) parlò così: L'uomo è un cavo teso tra la bestia e il superuomo, un cavo al di sopra di un abisso. Un passaggio periglioso, un periglioso essere in cammino, un periglioso guardarsi indietro e un periglioso rabbrividire e fermarsi. La grandezza dell'uomo è di essere un ponte e non uno scopo: nell'uomo si può amare che egli sia una transizione e un tramonto. Io amo coloro che non sanno vivere se non tramontando, poiché essi sono una transizione. Io amo gli uomini del grande disprezzo, perché essi sono anche gli uomini della grande venerazione e frecce che anelano all'altra riva. Io amo coloro che non aspettano di trovare una ragione dietro le stelle per tramontare e offrirsi in sacrificio: bensì si sacrificano alla terra, perché un giorno la terra sia del superuomo.
Friedrich Nietzsche - Così parlò Zarathustra (1885)
Noi filosofi e spiriti liberi alla notizia che il vecchio Dio è morto, ci sentiamo come illuminati dai raggi di una nuova aurora; il nostro cuore ne straripa di riconoscenza, di meraviglia, di presentimento, di attesa, finalmente l’orizzonte torna ad apparirci libero, anche ammettendo che non è sereno, finalmente possiamo di nuovo sciogliere le vele alle nostre navi, muovere incontro ad ogni pericolo; ogni rischio dell’uomo della conoscenza è di nuovo permesso; il mare, il nostro mare, ci sta ancora aperto dinanzi, forse non vi è ancora mai stato un mare così aperto.
Friedrich Nietzsche - La gaia scienza, 343 (1882)
Ecco dunque la mia profezia. Ciò che oggi chiamiamo la rivoluzione industriale non è che la prima fase del tentativo dell’uomo di affrancarsi dalla propria incompetenza animale: è la fase di approccio alla conquista della Superenergia. Ci troviamo oggi all’apice di questa fase. Il mondo attende qualcosa di nuovo, che lo liberi dalle doglie crapulari del potere e della sovrapproduzione. Di che cosa abbiamo bisogno? Di una maggiore acutezza e di sensibilità, anzitutto: di una maggior sensibilità di esperire sensazioni in grande scala e di minuta struttura, così da essere più pronti nelle reazioni a qualunque cambiamento degli eventi umani. Solo così possiamo soverchiare la finora invincibile stupidità della specie: solo così potremo abolire lo sconcio degradante del bruto insensibile che non vede e non ode. E non possiamo aspettare di far ciò mediante l’Evoluzione, che è troppo lenta, ottusa, erratica. Dobbiamo scegliere noi stessi la giusta direttrice escogitando macchine che intensifichino in noi quella qualunque sensibilità che ci sembri meritevole di sviluppo e profittevole. Così potremo allargare i nostri orizzonti, percependo cose prima impercettibili e che ci stimoleranno a reagire. Gradatamente impareremo che il mondo reale è qualche cosa di radicalmente diverso da quello che ci rivelano i nostri nudi organi del senso; troveremo che tutte le filosofie, tutti i codici morali, tutti gli atti politici basati su ingenuo empirismo devono essere inesorabilmente scartati come dimore poggianti sulle sabbie dell’illusione.
Walter B. Pitkin (1878 – 1949).