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«Sarò Cyborg»

Transumano e postumano, delle prospettive italiane parla Riccardo Campa, associato di Sociologia all’Università di Cracovia e presidente dell’Associazione italiana transumanisti (Ait).

La Repubblica, Inserto D - n. 439, 26 febbraio 2005: 60

redazione

 

«In Italia, come in tutti i Paesi avanzati, sono in atto ricerche su robotica, intelligenza artificiale e biotecnologie e, nel contempo, dibattiti intercattedra, che coinvolgono filosofi e sociologi, sulle implicazioni etiche del divenire postumano.

Per fare qualche esempio, il progetto Babybot dell’Università di Genova, ovvero il tentativo di costruire un umanoide in grado di apprendere e acquisire gradualmente una coscienza, è apprezzato a livello internazionale; La Sapienza di Roma ha organizzato il seminario Il postumano nelle reti, che si protrarrà fino a fine aprile. Non pochi interventi dimostrano apertura verso le tematiche transumaniste. Non vorrei però dipingere la situazione più rosea di quella che è. La ricerca scientifica in Italia è agonizzante, e la legge sulla fecondazione assistita rischia di ucciderla del tutto.

Perciò, avremmo senz’altro preferito un referendum per l’abrogazione totale. Ci si rimprovera di volere il Far West, mentre vogliamo la libertà di decidere il nostro futuro. Da anni si lamenta il fatto che l’Italia investe solo l’1% del Pil in ricerca, mentre gli altri Paesi industrializzati almeno il 2% (gli Usa il 4,2%, la Francia il 5%). Ci si dispera, a parole, per la fuga dei cervelli. Tra parentesi, molti membri della direzione dell’Ait vivono e lavorano all’estero. Anche negli Usa sta crescendo il partito antiscienza: il 48% degli americani vorrebbe sostituire i corsi di biologia evoluzionista nelle scuole con la lettura della Genesi. Però c’è una differenza: se un’idea ha un mercato, in America si realizza, in Italia non necessariamente.

L’Ait sta cercando di creare una rete di crionicisti, per dare la possibilità di essere ibernati in sospensione crionica (ibernazione, per chi vuole preservare un cervello funzionante in attesa che la medicina progredisca, ndr). I nostri amici americani lo hanno potuto fare. Ait si batte per nuovi diritti individuali, che noi chiamiamo “diritti tecnologici”. I recenti interventi legislativi di carattere proibizionistico stanno minando il diritto che ogni individuo ha di modificare il proprio essere. E che discende dalla regola aurea delle liberaldemocrazie: ogni uomo è libero di fare tutto ciò che non limita la libertà di altri. Il divenire cyborg è un progresso decisivo nell’evoluzione della specie, frutto della razionalità e non del caso».

Da: La Repubblica, Inserto D - n. 439, 26 febbraio 2005: 60

 

 

 

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